Ponte del Pasètt
Probabilmente è il ponte più antico della valle dei mulini, chiamato anche il “ponte del Rusca”. I Rusca furono una famiglia della nobiltà di Como. Si presume che da qui passasse l’antico tracciato della via Regina, poi spina dorsale di una rete viaria medievale, la Francigena Renana, che collegava Roma con il nord Europa. Nello specifico, il ponte si poneva lungo il tragitto che congiungeva le chiese di Sant’Agata a Moltrasio e Santa Marta a Carate Urio, sorte nell’anno mille. Dal Pasètt si potevano vedere i sovrastanti ponti di borgo, ora uniti per dar vita ad una piazza
Chiesa e Piazza San Martino
Piazza S. Martino e la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Martino e Agata sono strettamente connesse, non solo perché contigue e recanti lo stesso nome, ma perché l’una ha determinato modificazioni nell’altra, fino a giungere all’attuale conformazione. Fino al 1923, infatti, la chiesa si presentava collegata all’allora casa comunale, tramite un “cuert” (portico). A partire dal 1935 iniziarono i lavori di costruzione della piazza, e dell’attuale via Roma, dove una volta sorgevano i cosiddetti ponti di Borgo, e di ampliamento della chiesa, dovuti principalmente all’aumento della popolazione.
Lavatoio e fontanella
Uno dei principali lavatoi situati a Moltrasio e utilizzati per lavare i panni. Risale all’inizio del XX secolo, costruito a seguito dell’inaugurazione dell’acquedotto comunale, da cui riceveva l’acqua. Il lavatoio è situato a ridosso di Piazza Umberto I, nella cosiddetta “Valle dei Molini”, poco sopra l’alveo del torrente Pizzallo. Gli ultimi utilizzi risalgono agli anni ’80 del XX secolo.
Fontanella
Una delle 30 fontanelle con acqua potabile presenti sul territorio di Moltrasio. La costruzione delle prime fontanelle risale alla fine del XIX secolo, a seguito dell’inaugurazione dell’acquedotto comunale, con la principale funzione di portare acqua potabile nelle varie frazioni del paese. Venivano, inoltre, utilizzate per dissetarsi durante il cammino, soprattutto nelle giornate calde. Alcune fontanelle, negli ultimi anni, sono state restaurante grazie al contributo di Associazioni e privati.
Cave di Pietra del Niasc
Moltrasio erano in funzione 17 cave, tra cui la “Cava del Niasc”.
L’operazione di apertura della cava era definita da più fasi: lo scavo, l’estrazione della roccia in blocchi o in lastre e la lavorazione affidata agli scalpellini (detti “picapreda”). La pietra veniva poi trasportata a valle su pesanti slitte in legno dette “carei” (carrelli) che scivolavano lungo ripide strade di pietra appositamente realizzate. Tra gli utilizzi della pietra di Moltrasio, erano frequenti: muri, pavimentazioni interne ed esterne, coperture di tetti, cordoli, lastre per balconi e piani di tavoli, scale.
Punto panoramico
Uno dei numerosi punti panoramici a Moltrasio da cui si può ammirare uno scorcio sul primo bacino del Lago di Como e sui paesi limitrofi. In particolare, da questo punto sono visibili Palanzo, Lemna, Molina, Faggeto Lario, Torno, Villa Tanzi Taverna, Villa Roda Roccabruna, Villa Taglioni, Villa Cademartori Mylius, Blevio, Brunate e Como.
Chiesa di Sant’Agata
Opera dei “Maestri Comacini”, data il primo nucleo costruttivo nell’XI secolo. Nel periodo successivo si annoverano la costruzione della navata minore e la creazione del nuovo ingresso. La chiesa, dopo aver subito nel XVI secolo un graduale abbandono, viene utilizzata come “lazzaretto” durante le epidemie di peste del secolo successivo.
Nel 2006, il restauro degli affreschi, ha portato a significativi ritrovamenti, tra cui parte di un Cristo Pantocratore tra i santi Rocco e Antonio Abate, riconducibile al XVI secolo. È del 2016 il restauro del Cristo ligneo rinascimentale.
Villa Passalacqua
Il nucleo originario della villa si deve agli Odescalchi. La villa è acquistata nel 1756 dal conte Giovanni Battista Lucini Passalacqua, Decurione di Como. Il figlio Andrea ne affida il rifacimento all’architetto Felice Soave. Prendono così forma scalinate, giochi d’acqua e terrazzamenti a giardino sostenuti da una struttura di spazi e gallerie sotterranee. I successori Alessandro Lucini Passalacqua, grande umanista, e il figlio Giovanni Battista jr., collezionista d’arte orientale, arricchiscono il “Palazzo” di tesori.
Nel 2018 la villa è acquistata dall’imprenditore comasco Paolo de Santis.
Scala Santa
La rettilinea scalinata che collega via Besana con via Regina a lago, è comunemente detta Scala Santa per il suo ripido e faticoso percorso. Costruita interamente in pietra, presenta due diverse lavorazioni della superficie: l’una con pietre poste “di costa” e complanari, per facilitare lo scorrimento delle slitte che un tempo trasportavano pietre, legname e merci varie all’approdo a lago; l’altra, larga circa un terzo della sede, formata da bassi gradini costruiti sia a protezione dei pedoni, affinché non fossero travolti dal passaggio delle slitte, sia per rendere meno dura la risalita.
Punto panoramico
Uno dei numerosi punti panoramici a Moltrasio da cui si può ammirare uno scorcio sul primo bacino del Lago di Como e sui paesi limitrofi. In particolare, da questo punto sono visibili Palanzo, Lemna, Molina, Faggeto Lario, Torno, Villa Tanzi Taverna, Villa Roda Roccabruna, Blevio, Brunate e Como.