Punto panoramico
Uno dei numerosi punti panoramici a Moltrasio da cui si può ammirare uno scorcio sul primo bacino del Lago di Como e sui paesi limitrofi. In particolare, da questo punto sono visibili Torno, Blevio, Brunate, Como.
Ponte del Pasètt
Probabilmente è il ponte più antico della valle dei mulini, chiamato anche il “ponte del Rusca”. I Rusca furono una famiglia della nobiltà di Como. Si presume che da qui passasse l’antico tracciato della via Regina, poi spina dorsale di una rete viaria medievale, la Francigena Renana, che collegava Roma con il nord Europa. Nello specifico, il ponte si poneva lungo il tragitto che congiungeva le chiese di Sant’Agata a Moltrasio e Santa Marta a Carate Urio, sorte nell’anno mille. Dal Pasètt si potevano vedere i sovrastanti ponti di borgo, ora uniti per dar vita ad una piazza.
Chiesa e piazza San Martino
Piazza S. Martino e la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Martino e Agata sono strettamente connesse, non solo perché contigue, ma perché l’una ha determinato modificazioni nell’altra, fino a giungere all’attuale conformazione. Fino al 1923, infatti, la chiesa si presentava collegata all’allora casa comunale, tramite un “cuert” (portico). A partire dal 1935 iniziarono i lavori di costruzione della piazza, e dell’attuale via Roma, dove una volta sorgevano i cosiddetti ponti di Borgo, e di ampliamento della chiesa, dovuti principalmente all’aumento della popolazione.
Microturbina e antico mulino
Negli anni venti la sorgente Vesporina non solo dava acqua all’acquedotto comunale, inaugurato nel 1888, ma azionava anche una turbina che alimentava l’illuminazione pubblica. Nel 2012 è stata installata una nuova micro-turbina da 25 kW che sfrutta il salto d’acqua di 160 m.
Nel 2013 all’interno dell’edificio è stato collocato un antico mulino, attivo un tempo in località “Rungia”, odierna via Durini. Il mulino, alimentato dalle acque del Pizzallo, funzionava già nel 1806 producendo farina di grano e di castagne. Era dotato di una mola per la spremitura delle olive
Cascata di Cam
Questo luogo, nascosto dalla vegetazione, apre alla vista della piccola cascata di Cam, le cui acque, scivolando aderenti alla pietra di Moltrasio, formano una placida pozza d’acqua prima di proseguire la corsa verso il lago. Poco sotto, un tempo, queste acque davano forza motrice ad un mulino, detto Mulino di Cam.
Punto panoramico
Uno dei numerosi punti panoramici a Moltrasio da cui si può ammirare uno scorcio sul primo bacino del Lago di Como e sui paesi limitrofi. In particolare, da questo punto sono visibili Palnzo, Lemna, Molina, Faggeto Lario, Torno, Villa Pliniana e Villa Tanzi Taverna, Blevio e Brunate.
Cappella di San Bernardo
La Cappella di San Bernardo è stata costruita presumibilmente tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo. Il restauro sia murario che pittorico del 2014, sovrainteso dall’Accademia di Belle Arti Aldo Galli, ha permesso l’individuazione di differenti momenti storici: il primo, di costruzione, della seconda metà del 1700; il secondo, di fine 1800, con il primo importante cambiamento estetico; il terzo, alla prima metà del 1900, con il secondo importante intervento di ripristino; l’ultimo, nel 2014, che corrisponde allo stato di conservazione in cui si trovava prima del restauro.
Valletto
A Moltrasio, è molto frequente imbattersi in insenature rocciose, alvei di rivoli d’acqua. In questo punto, in particolare, si può scorgere parte del percorso del torrente Arbusél. Il torrente, chiamato così per le dimensioni ridotte della sua portata, scende verso il Borgo saltando tra fenditure rocciose e giardini di proprietà private, fino a mischiarsi con il torrente Pizzallo, poco prima di terminare la sua corsa nel lago.
Fontanella
Una delle 30 fontanelle con acqua potabile presenti sul territorio di Moltrasio. La costruzione delle prime fontanelle risale alla fine del XIX secolo, a seguito dell’inaugurazione dell’acquedotto comunale, con la principale funzione di portare acqua potabile nelle varie frazioni del paese. Venivano, inoltre, utilizzate per dissetarsi durante il cammino, soprattutto nelle giornate calde. Alcune fontanelle, negli ultimi anni, sono state restaurante grazie al contributo di Associazioni e privati.
Lavatoio di Proo
Il lavatoio prende il nome dalla località in cui si trova, detta, appunto “Proo”. Ideato dall’Ing. Antonio Zannini, il lavatoio fu costruito nel 1894 con l’intento di soddisfare la necessità di acqua corrente della frazione Tosnacco, in cui allora risiedevano circa 400 persone. Prima di allora, infatti, gli abitanti di quell’area dovevano scendere fino a lago a lavare i panni, percorrendo più di un chilometro. Oggi si può ancora visitare la costruzione originale con le vasche in pietra moltrasina.
Fontane di Proo
Nella località di Proo, poco distante dal lavatoio, si possono ammirare le Fontane cosiddette di Proo. Di costruzione antecedente il lavatoio, le due vasche in pietra raccolgono ancora oggi l’acqua del torrente Orivo, proveniente dai monti sopra Moltrasio. In questa fontana è vietato dissetarsi, se non dal piccolo rubinetto segnalato da apposito cartello.
Cascata del torrente Pizzallo
La cascata, che si dice abbia ispirato Bellini (1801-1835) nella stesura dell’aria La Sonnambula, ha influito sulla vita dei moltrasini ben oltre la sua bellezza e suggestione, originando quella che nell’Ottocento venne denominata la “valle dei Molini”. Già dal 1722, il Pizzallo, con la ricchezza e l’impeto delle sue acque, muoveva le pale dei ben 11 mulini disseminati lungo il percorso del torrente. Se si considera che all’epoca gli abitanti del paese erano circa 500, è facile pensare che i mulini abbiano lavorato anche per le comunità limitrofe portando prosperità a quella moltrasina.
Lavatoio e fontanella
Uno dei principali lavatoi situati a Moltrasio e utilizzati per lavare i panni. Risale all’inizio del XX secolo, costruito a seguito dell’inaugurazione dell’acquedotto comunale, da cui riceveva l’acqua. Il lavatoio è situato a ridosso di Piazza Umberto I, nella cosiddetta “Valle dei Molini”, poco sopra l’alveo del torrente Pizzallo. Gli ultimi utilizzi risalgono agli anni ’80 del XX secolo.
Fontanella
Una delle 30 fontanelle con acqua potabile presenti sul territorio di Moltrasio. La costruzione delle prime fontanelle risale alla fine del XIX secolo, a seguito dell’inaugurazione dell’acquedotto comunale, con la principale funzione di portare acqua potabile nelle varie frazioni del paese. Venivano, inoltre, utilizzate per dissetarsi durante il cammino, soprattutto nelle giornate calde. Alcune fontanelle, negli ultimi anni, sono state restaurante grazie al contributo di Associazioni e privati.
Torrente Arbusél
Il torrente Arbusél deve il suo nome alla traduzione dialettale del termine “arboscello”, cioè piccolo arbusto/rametto, a significare la brevità del suo corso. Si forma dalla confluenza dei torrenti Borascia e Orivo provenienti dai monti sopra Moltrasio. La parte di corso d’acqua che attraversa il paese percorre Moltrasio in maniera perlopiù nascosta fra fenditure rocciose e mura di cinta di proprietà private. Precipita quindi, con un suggestivo salto, sotto le case del borgo per proseguire la sua corsa ancora visibile per un breve tratto. Si mischia alle acque del Pizzallo per gettarsi, infine, nel lago.
Villa Salterio Erker
Questa villa racchiude intrecci di storie di vita e arte che giungono fino a noi sulle note del suo più illustre abitante, il compositore di musica lirica Vincenzo Bellini (1801-1835) che frequenta per diversi anni Moltrasio. La villa con il suo grande parco, negli anni passa in proprietà a diverse famiglie. Dal Barone Filippo Durini, nel 1820 viene acquistata dai Salterio che la affittano ai milanesi Cantù per la villeggiatura della loro figlia Giuditta. Nel 1885 diventa proprietà della famiglia Gallone fino alla seconda metà del XX secolo, quando viene acquisita dagli austriaci Erker Hocevar.
Porticciolo / Canottieri
Il porticciolo comunale, difeso da un molo che risale al 1700, è stato sino ai primi del 1900 un importante capolinea per il trasporto della pregiata pietra locale e delle merci su gondole e comballi, nonché per l’attività di pesca. Oggi, da un lato, è dominato dalla struttura della “Canottieri Moltrasio”, Associazione con una grande tradizione remiera agonistica; dall’altro, è adibito a darsena per imbarcazioni da diporto con un pontone riservato all’imbarco. Ospita inoltre una centennale società di noleggio motoscafi che dispone anche degli ultimi esemplari lariani di “inglesine” di legno.